frittata di scammaro o spaghetti alla saponara

Ecco un piatto antico della cucina napoletana .

La frittata di scàmmaro (sfamarsi di magro in dialetto napoletano) nasce come cibo di magro da mangiare nel periodo quaresimale.  La ricetta è di Ippolito Cavalcanti che, su richiesta di qualche cardinale dell’epoca, fu esortato a realizzare dei piatti idonei al periodo di penitenza.

Si racconta che questo piatto fosse molto amato da Eduardo De Filippo che l’aveva rinominato… “spaghetti alla saponara”.

Il saponaro (in napoletano sapunaro) era un antico mestiere presente a Napoli fino alla prima metà del XX secolo.

I saponari passavano di casa in casa raccogliendo oggetti vecchi di cui la gente voleva disfarsi o vecchia mobilia, anche se in cattive condizioni. In cambio il saponaro non rendeva denaro, ma pezzi di sapone, da cui deriva il nome.

200gr di spaghettini

1 cucchiaio di olive di Gaeta denocciolate

1 cucchiaio di capperi dissalati

1 cucchiaio di pinoli

1 cucchiaio di uvetta

2 cucchiai di Olio EVO

Mezzo spicchio di aglio

1 cucchiaio raso di pane grattugiato

4 cucchiai di olio EVO

Bollite gli spaghettini intanto in una padella fate andare l’olio con i pinoli poi quando saranno dorati aggiungete l’aglio ed il pane grattugiato infine le olive, i capperi e l’uvetta.

Scolate la pasta e saltatela in padella per farla insaporire.

A questo punto potete scegliere se fare una frittata grande friggendola in padella oppure con l’aiuto di un filtro da infusione in acciaio formate delle palline e friggetele in olio di d’arachidi.